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L’ASCOLTO
Dal mio secondo libro ancora inedito:
“Un ascolto inteso non come udire ma piuttosto come un offrire attenzione a sé stessi e a ciò che ci circonda comprendendo l’altrui umanità. E’ buffo pensare che in questa epoca definita della “comunicazione” sia proprio questa ad essere così in crisi. In questa società dove tutto ormai è velocizzato ed è possibile interfacciarsi con chiunque con qualsiasi strumento in tempo reale ( vedi telefonini, e-mail, internet, face book …), si è perso il piacere del con-tatto visivo, sensitivo, vibrazionale ed emozionale, a scapito di una comunicazione qualitativa capace di un ascolto attivo.
Per ascolto attivo intendo la sperimentazione di quel silenzio interore così prezioso che ci permette di tornare in sintonia con noi stessi. Sintonia che ci consente di provare quella sensazione di meraviglia, di fremito di comunanza e unità in connessione con la nostra profondità e il tutto che ci circonda.
Osservo come invece si è perso questo ascolto attivo. La natura quando si manifesta non lo comunica al mondo urlando o suonando tamburi, semplicemente “è”, si svela nel silenzio e si concretizza nella fioritura o nel cadere delle foglie degli alberi con una dignità che insegna.
L’ascolto equivale alla PRESENZA”
L’ascolto è intraprendere un cammino iniziatico teso alla conquista della VERA VISTA
AVVOLTA TRATTENGO
Nel veder scorrere la vita umanamente,
nelle sue acque scure io esito,
e a volte mi trattengo nella corrente
delle cose geniali su cui medito.
M’inquieta un desiderio di fuga
al mistero che è mio e mi seduce.
Ma subito mi trionfo. La sua luce
non sono molti che la sappiano riflettere.
La mia anima nostalgica dell’oltre,
piena d’orgoglio, s’inombra intanto;
ai miei occhi unti sale un pianto
che ho pure la forza di nascondere.
Perché io reagisco. La vita, la natura,
cosa sono per l’artista? Nulla.
Ciò che dobbiamo è saltare nella bruma,
correre nell’azzurro in cerca della bellezza.
E’ salire, è salire oltre i cieli
che le nostre anime solo accumularono,
e prostrati a pregare, in sogno,
al Dio
che le nostre mani d’aureola là dorarono.
E’ partire senza timore verso la montagna
avvolti di chimera e di irreale;
brandire la spada fulva e medievale,
a ogni ora ammassando in Spagna.
E’ suscitare colori impazziti,
essere artiglio imperiale intrecciato,
e in un’estrema unzione d’anima estesa,
viaggiare altri sensi, altre vite.
Essere colonna di fumo, astro perduto,
forzare i turbini alatamente,
essere ramo di palma, acqua di sorgente
e arco d’oro e fiamma tesa…
Ala lontana a sbattere pazzia,
nuvola precoce di sottile vapore,
ansia agitata di mistero e flagranza
ombra, vertigine, ascensione – altezza!
Ed io tutto mi do in questo finale di sera
alla spira aurea che mi eleva alle vette.
Pazzo di sfingi l’orizzonte arde,
ma resto illeso tra splendore e lame!…
Miraggio viola di fulgore incanto -
sento i miei occhi trasformarsi in spazio!
Mi espando, vinco, arrivo e oltrepasso;
sono labirinto, sono liocorno e acanto.
So la distanza, comprendo l’aria;
sono pioggia d’oro e sono spasmo di luce;
sono coppa di cristallo gettata nel mare,
diadema e timbro, elmo reale e croce…
Lo stormo delle chimere lontane si mostra…
che apoteosi immensa dei cieli!
Il colore ormai non è più colore – è suono e aroma!
Mi viene il rimpianto di essere stato Dio…
Al maggior trionfo, avanti quindi!
Il mio destino è un altro – è alto ed è raro.
Solamente costa molto caro:
la tristezza di non essere mai due.
Parigi, febbraio 1913
Mário de Sá-Carneiro
NEIDAN
Il Neidan è un metodo alchemico interiore il quale aiuta a mettere in relazione la vita mentale con le forze cosmiche.
La trasformazione del pensiero attraverso la pratica meditativa porta l’individuo ad allinearsi alle correnti essenziali dell’universo.
Questa sorta di risveglio avviene al’interno di tre punti disposti nel corpo chiamati dantian , ossia dei centri fisici di gravità. Quello inferiore si trova nel ventre
Il mediano sta all’altezza del plesso solare
Il terzo nella testa dove l’essenza purificata del pensiero dell’individuo che pratica la meditazione si unisce alle energie cosmiche.
La testa come simbolo delle montagne e del contatto con il Cielo
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